20 Aprile 2018
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20 Aprile 2018

CHIARA DELLO IACOVO: il bisogno di libertà e autenticità nel nuovo singolo “Abitudine”

Chiara Dello Iacovo torna in radio da oggi con il singolo "Abitudine", una dichiarazione di autenticità non solo musicale.

Chiara Dello Iacovo
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Chiara Dello Iacovo è tornata. E da oggi possiamo ascoltare il nuovo singolo Abitudine.
Dopo il Festival di Sanremo 2016 chiuso al secondo posto dietro a Francesco Gabbani e davanti a Ermal Meta, in molti sentivano il bisogno di capire chi è realmente l’artista piemontese. E l’unico aspetto palese è che il singolo Abitudine non chiarisce le idee, ma conferma un talento autentico, libero e fuori dagli schemi.

Abitudine non è che il primo tassello di un progetto che si sta pian piano delineando e che vedrà la luce in autunno. Il brano è stato scritto da Chiara, mentre la produzione e l’arrangiamento sono stati curati da Raffaele “Neda” D’Anello.

Si tratta di un brano dalle sonorità internazionali, acustico e allo stesso tempo elettronico e che delinea una sensazione di libertà che nel primo album era solo accennata. Una conferma di un talento che, pur a tratti ancora acerbo, è una prerogativa che dovremo tenere in considerazione anche in futuro.

La canzone sarà accompagnata da un videoclip di prossima uscita, il cui soggetto è stato ideato proprio da Chiara Dello Iacovo e realizzato a cura di LDM Ladri di Merende.

Chiara Dello Iacovo

ABITUDINE – LE PAROLE DI CHIARA DELLO IACOVO

Quello che è stato a tutti gli effetti un deragliamento volontario senza premeditazione e senza nessuna pretesa iniziale che non fosse il mio fisiologico bisogno di libertà e autenticità, si è trasformato col tempo sia nella possibilità di riscrivere i miei punti cardinali da capo, di esplorazione e maturazione, sia in un confronto diretto con la delusione, lo sconforto e l’horror vacui. – commenta Chiara Dello IacovoLa cosa che conta è che ora ho di nuovo la testa fuori pronta a tornare tra le nuvole e con a fianco un equipaggio per cui provo stima, ammirazione professionale e profondo affetto, e che punta coeso alla stessa terra oltre l’orizzonte.

Abitudine fa parte di un ipotetico LATO A del nuovo disco, ovvero tutto ciò che ancora mi lega al mio precedente approccio alla vita, alla scrittura, e al rapporto con gli altri. È infatti una canzone descrittiva, cantata da un osservatore e non da qualcuno che prende parte all’azione. All’interno del concept, questo brano simboleggia l’ingresso nel mondo e questo io me lo immagino leggero e aereo proprio come la canzone. Il volo a planare di un aeroplanino di carta che facendo a gara coi gabbiani dondola sulle teste dei passanti e si sente fortunato a non dover prendere parte ai drammi e alle piccolezze delle loro vite. Possiede la saggezza di chi osservando da lontano riesce ad avere una visione chiara e complessiva del disegno, ma anche tutta la presunzione di chi osserva e non partecipa. Infine, i suoi suoni così eterei sono riusciti definitivamente a staccarla da terra ed enfatizzarne ancora meglio la natura poco corrotta dalla vita terrena.

Abitudine. È il suo nome.
Se dovessi darle dei colori sarebbero rosa e celeste pastello, ma di alba e non di tramonto. È trasparente ma capace di sferzare il vento con il graffio di un uccello di mare. È il mio volo a planare nel Nuovo Mondo, uno dei primi passi di questo racconto lungo un album. Non avete idea di cosa ci aspetta. Così intanto per me ha senso aprirvi la porta, con una canzone che ancora osserva dall’uscio socchiuso, ma che anche solo attraverso pochi centimetri lascia entrare una luce prepotente.

 

Foto di Emanuele Basile

 


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