26 Agosto 2014
di Officina del talento
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26 Agosto 2014

99 POSSE: concerto a Verona annullato. La band: “Chi comanda Verona?”

Il concerto dei 99 Posse previsto a Verona il 4 settembre non si terrà. La band denuncia e polemizza: Chi comanda Verona?

99posse
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I 99 Posse, è risaputo, non hanno certo peli sulla lingua. La band partenopea capitana Luca “O Zulù” Persico, fin dalla sua nascita, ha sempre espresso con chiarezza e durezza le proprie opinioni, in primis tramite la musica.

Con la nascita dei social network la loro opera di denuncia non ipocrita è diventata sempre più virale e non sono poche le cause sposate dal gruppo.

Dichiaratamente filopalestinesi, da settimane riempiono la propria pagina Facebook ufficiale di articoli, foto e status anti-sionisti, che continuano a fruttare migliaia di commenti a favore e contro (e non poche minacce di morte). Una vera e propria opera di denuncia, a loro dire, per smuovere coscienze sopite e ricostruire senza filtri ciò che accade in una delle zone del mondo più martoriate dalla violenza.

Forse per questo, ma anche (se non soprattutto) per la natura anti-fascista della formazione esponente della sinistra antagonista italiana, uno dei prossimi concerti dei 99 Posse, previsto il 4 settembre all’interno della rassenga Vrban EcoFestival a Verona, non andrà mai in scena, come annuncia il gruppo su Facebook:

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Immancabile, quanto comprensibile, la vena polemica, nonché un riferimento non troppo velato al sindaco Flavio Tosi della Lega Nord, negli ultimi giorni già al centro di un altro bailamme con Paola Turci (QUI l’articolo). Pare però che la denuncia in codice sia rivolta anche ad Andrea Miglioranzi, già esponente del Movimento Sociale Fiamme Tricolore e presidente di Amia, società legata al Comune Veneto, come riporta il Corriere del Mezzogiorno.

Il Corriere Veneto, solo qualche giorno fa, riportava una dichiarazione di Fabio Venturi, ex presidente della provincia di Verona: “Per quello che i 99 Posse rappresentano, ho detto agli organizzatori che il loro nome andava comunicato e condiviso prima, con chi dava il patrocinio: non mi sembra il caso di contrapporre due mondi politici in questo momento e probabilmente la scelta migliore sarebbe annullare la data“.

La presenza dei 99 Posse avrebbe allertato anche i militanti di Forza Nuova, pronti ad irrompere al concerto, come dichiarato in una nota apparsa su Facebook il 21 agosto, firmata da Luca Castellini, coordinatore per il Nord Italia della forza politica di estrema destra: “La sezione veronese di Forza Nuova annuncia che parteciperà Giovedì 4 Settembre all’esibizione musicale dei 99 Posse con tutti i suoi militanti e simpatizzanti. Come riportato da comunicato Vrban Ecofestival, anche noi USEREMO LA FORZA DELLE NOTE PER ISPIRARE CAMBIAMENTI DURATURI“.

Si attende domani la replica del gruppo partenopeo.

AGGIORNAMENTO

Ecco la replica a mezzo stampa dei 99 Posse:

“Noi non sapevamo che, dalla data della nostra unica e lontana esibizione negli anni Novanta, Verona non fosse più in Italia. Non sapevamo che, in quella città, le organizzazioni neofasciste potessero ottenere l’annullamento di un concerto regolarmente contrattualizzato, perché la band che avrebbe dovuto esibirsi è dichiaratamente antifascista. Noi, illusi, eravamo rimasti alla Costituzione della Repubblica Italiana. Sì, esatto, quella nata dalla Resistenza e proprio dal ripudio del fascismo che garantisce a ogni cittadino il diritto di espressione. Evidentemente a Verona, in virtù della sua fuoriuscita dall’Italia della quale nessuno era a conoscenza, queste regole che sono alla base della nostra pur imperfetta democrazia non valgono più, sono state rovesciate. E così, basta minacciare il ricorso squadrista alla piazza, perché gli organizzatori del Vrban Eco Festival annullino unilateralmente il concerto, ritenendo che non ci siano condizioni di sicurezza sufficienti per il pubblico e gli operatori. Mentre il sindaco leghista Flavio Tosi fa professione di liberalità fumosa, mediatica e cerchiobottista, l’opposizione in consiglio comunale sostanzialmente tace, e la pubblica sicurezza che solitamente affolla i nostri concerti, con una presenza né invocata né gradita, stavolta si gira dall’altra parte, come spesso accade quando si tratta di estrema destra.
 Ad aprire le danze contro il nostro concerto è Andrea Miglioranzi, ex militante del Veneto Fronte Skinheads eletto con la Lista Tosi, che, in questa bizzarra enclave dove la Liberazione sembra non essere mai arrivata, è addirittura il presidente della municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti di Verona, l’Amia. Miglioranzi ritira la sponsorizzazione all’evento, di cui ci teniamo a precisare che non eravamo informati, perché i nostri testi inciterebbero alla violenza, nonostante che nei nostri ormai duemila concerti non si sia verificato mai il benché minimo incidente. Immemore, evidentemente, del suo glorioso passato fra il 1994 e il 2006 con la nazi-rock band Gesta Bellica, della quale basta un paio di strofe dell’omonima canzone per evidenziarne l’alto contenuto etico a favore della pace e della tolleranza fra i popoli: «Tu, rosso compagno, di negri e immigrati compare degno… Che anche per te, vigliacco senza onore, è giunta l’ora della nostra rabbia!». In linea con tutto il loro repertorio che è un lugubre e insensato atto d’accusa contro ebrei, tossicodipendenti, immigrati e avversari politici.
 Ma non deve stupire, se a Verona il Comune concede gratuitamente l’Arena per far esibire due gruppi dichiaratamente neonazisti come Sumbu Brothers e 1903. Non deve stupire, se a Verona ex squadristi picchiatori fanno carriera politica, se le lauree si festeggiano con la “caccia ai rossi” a mano armata in giro per i locali di Veronetta, se le intimidazioni sono all’ordine del giorno. Come potrebbe stupire, del resto, se lo stesso sindaco Tosi sfila alla testa di un corteo organizzato da gruppi di estrema destra come Forza Nuova (fondato da Roberto Fiore, ex terrorista di Terza Posizione) e quando l’anno dopo alcuni militanti proprio di quella organizzazione politica aggrediscono ed uccidono in pieno centro storico a calci e pugni Nicola Tommasoli, un ragazzo di soli ventinove anni, lo stesso sindaco dichiara ai giornali che «è un caso su un milione, poteva capitare a chiunque»? E va oltre i confini del surreale la decisione del consiglio comunale di Verona di nominare come suo rappresentante per l’Istituto Veronese per la Resistenza lo stesso pacifista di cui sopra, Andrea Miglioranzi, che sull’onda delle polemiche poi si dimette. Un quadro abbastanza inquietante, che in questi giorni si arricchisce di telefonate anonime, ronde, incursioni nei locali alternativi di Verona e minacce esplicite agli antifascisti. 

Ma è solo una questione politica o c’è dell’altro? Recentemente si sono esibiti a Verona senza problemi gruppi e artisti forse meno espliciti, ma sicuramente inquadrabili a sinistra, cosa rende la 99 Posse diversa da loro? In questi giorni la nostra pagina Facebook è presa d’assalto da utenti chiaramente riconducibili alla curva sud veronese. E in questo caso gli insulti sono squisitamente a base di razzismo antimeridionale, con il consueto campionario di «terroni, lavatevi, benvenuti in Italia». Dello stesso tenore, anche molti commenti agli articoli apparsi on line in questi giorni, come se Verona si apprestasse a ospitare una delle sentitissime partite contro il Napoli e non invece il concerto di un gruppo musicale. Ci troviamo quindi di fronte all’ennesimo episodio di bieco antimeridionalismo, di cui si rendono protagoniste le frange estreme e politicamente connotate della tifoseria veronese. 

Ma noi rifiutiamo questa logica, perché siamo abituati a distinguere amici e nemici sulla base delle convinzioni politiche, non certo per l’accento, la nazionalità o la fede calcistica. Invitiamo perciò i nostri fans a evitare generalizzazioni uguali e contrarie che facciano di un’erba un fascio: in questo caso, sotto accusa sono i fascisti e i razzisti veronesi, non la città di Verona. Un brutto articolo di un pessimo sito nazionalista dice che se i Sumbu Brothers possono suonare all’Arena e i 99 Posse no, questo dipende dal fatto che i primi avrebbero seguito sul territorio, mentre noi non ce l’avremmo. Ebbene, ci duole deluderlo, ma noi stiamo ricevendo da giorni centinaia di messaggi di solidarietà da parte di tanti cittadini veronesi, non solo quelli schierati politicamente a sinistra, ma anche dei sinceri democratici e di chiunque aveva accolto con piacere l’annuncio del nostro concerto. A questa Verona migliore vanno il nostro abbraccio e il nostro ringraziamento, con la promessa e l’auspicio di costruire insieme le condizioni perché la 99 Posse possa esibirsi al più presto nella loro città, nell’ambito di una più vasta e generale iniziativa contro il fascismo e la sua infame logica di violenza e di morte.