16 Febbraio 2018
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16 Febbraio 2018

INTERVISTA ai THE KOLORS: “Ci ricorderemo per sempre di questo Festival!”. E nel frattempo lanciano 5 nuove date live

Intervista ai The Kolors, reduci dal loro primo Festival di Sanremo. A marzo torneranno live con 5 date annunciate a sorpresa.

The Kolors
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The Kolors a Sanremo! Il fenomeno musicale che il grande pubblico ha conosciuto nel 2015 ad Amici è reduce da una settimana sanremese estremamente positiva. I risultati di vendita dell’album uscito lo scorso anno erano stati decisamente deludenti e ora grazie a un buon Festival si preparano a risalire la china.

LA NOSTRA INTERVISTA

Abbiamo raggiunto telefonicamente Stash e con lui abbiamo fatto il punto della situazione sulla settimana sanremese. Poi… ci ha svelato 5 nuove date live, nate dall’energia e dall’adrenalina accumulate al Festival.

The Kolors

Ciao Stash. Innanzitutto… Com’è andata a Sanremo? Quali sono stati gli aspetti più positivi della settimana al Festival?

Sicuramente ci siamo resi contro mentre eravamo lì che stavamo scrivendo la storia della nostra vita. Questo Festival ce lo ricorderemo per sempre! Personalmente per me è un traguardo che non mi aspettavo arrivasse così velocemente. Non tanto riguardo il mio progetto più orientato all’inglese e al funk, ma per la gente che mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a loro. Questa è la cosa che più mi fa stare sereno e che mi fa gioire perchè c’è stato un grande affetto da parte del pubblico, che poi va a prescindere dalle posizioni in classifica, che non mi aspettavo arrivasse così velocemente.

Sai, i The Kolors si sono fatti conoscere al grande pubblico grazie a un talent televisivo, che si basa molto sul contatto con il pubblico, sull’immedesimazione delle persone nei confronti del ragazzo genuino che è lì a vivere il suo sogno. Dopodichè con l’inglese e stando tanto tempo all’estero per produrre l’album, in un certo senso avevo avvertito una specie di silenzio che in me si tramutava in una sorta di lontananza. Invece Sanremo mi ha dato la possibilità di riabbracciare tutti. Dalla signora alla nonna alla nipotina. Questa è stata la cosa più forte e che per me ha caratterizzato quella settimana. Siamo contenti di aver fatto tutto come pensavamo e forse anche di più. E’ stata proprio una bellissima esperienza.

Come ve la siete cavata con l’italiano? Pensi siate riusciti a trasmettere comunque la vostra forza anche in questa lingua?

L’italiano è la nostra lingua madre, quindi non è stato difficile interpretare un brano in italiano. L’inglese, però, è molto diverso e più predisposto al ritmo rispetto all’italiano. Infatti noi con l’inglese siamo sempre riusciti a comunicare un messaggio funk con alla base tanta ritmica. Con l’italiano sei obbligato a stare su delle melodie un po’ più larghe perchè quasi tutte le parole finiscono con una vocale e quindi viene spontaneo creare una melodia larga. Non a caso le canzoni italiane che sono rimaste nella storia da O Sole Mio in poi si basano sulla melodia.

Sul palco dell’Ariston ci siamo divertiti perchè siamo riusciti a portare quel messaggio funk anche in italiano. La sonorità non è cambiata per niente. Forse la situazione era un po’ diversa su Assenzio, il brano che ho interpretato con J Ax, Fedez e Levante. Quella, però, è stata la vera spinta verso la scrittura in italiano.

Prima del Festival avete modificato il titolo del vostro brano aggiungendo Mai Mai Mai. Perchè è stato necessario?

Ascoltando il brano si è capito perchè! Inizialmente volevo modificare il titolo solo sulle piattaforme digitali, perchè venendo da una hit come Everytime del 2015 che aveva come main hook, cioè come gancio principale, un refrain che era… (canticchia Everytime…) Oh Oh Oh Oh… tanta gente cercava in rete proprio Oh Oh Oh Oh. Quindi per facilitare la ricerca sulle piattaforme digitali e sui social ho pensato di aggiungere Mai Mai Mai. Ecco la ragione!

L’esibizione dal vivo con l’orchestra è stata particolarmente magica, intensa e di respiro internazionale. Dal punto di vista del sound qual è stato l’apporto del Maestro Luca Chiaravalli?

Ho conosciuto Luca un mesetto e mezzo fa, proprio prima di Sanremo e subito mi sono trovato bene. E’ una persona che sa mettere da parte il suo ego da produttore e fidati che è difficile trovare persone così! Se non sei elastico, se non sei aperto a un’idea diversa dalla tua, molte volte cadi in un vortice che porta solo risultati negativi. Con Luca fin da quando ha sentito il pezzo in versione demo, anche se aveva già una struttura simile a quella che poi avete ascoltato, è rimasto colpito e mi ha detto: “Per me il vero produttore di questo pezzo sei tu!”. Quando ho sentito queste parole da una persona che fa il produttore, mi sono reso conto che era il professionista giusto per me, perchè ha la serenità giusta per non imporre una propria idea, ma cercare di far capire la propria e se ce n’è una migliore non ha paura di dirlo. Il suo apporto iniziale è stato quello di mettermi a mio agio.

Anche l’impianto strumentale del brano dal vivo è nato in maniera quasi casuale. Io ero a casa sua a Gallarate e ci stavamo chiedendo: “Cosa ci inventiamo per un inserto strumentale?” Tutto è partito dall’assolo di chitarra che è presente nella radio version. Lui ha registrato con il suo iPhone alcuni vocalizzi che stavo facendo per cercare la soluzione migliore. Poi ci ha lavorato e mi ha fatto ascoltare la sua elaborazione e questo è il risultato. Di pancia quella era la prima cosa che mi era venuta in mente e lui l’ha tenuta.
Luca è una persona che non ha bisogno di confermare che è un figo e lo diventa ancora di più essendo elastico.

Nella serata di venerdì avete ospitato Tullio De Piscopo ed Enrico Nigiotti in una veste inedita. Come li avete scelti?

All’inizio non sapevamo chi scegliere. Perchè gli ospiti dovrebbero essere un’aggiunta e dare qualcosa di più al pezzo. C’è chi sceglie un ospite solo per una questione di visibilità, mentre noi ci siamo concentrati su qualcuno che davvero potesse arricchire il pezzo con la sua musica. Abbiamo, quindi, scelto gli ospiti in funzione del brano. Prova a immaginare di non aver ascoltato Frida e leggi The Kolors con Tullio De Piscopo. Ti immagini qualcosa che lui colorerà di più aggiungendo qualche contrappunto. Invece no, lui ha proprio impostato la performance diversamente! Nella scelta degli ospiti c’è stato un ragionamento molto chiaro: facciamo un upgrade alla canzone. Per esempio Nigiotti, che tutti conoscono come cantautore e non tanto come musicista e strumentista, l’abbiamo coinvolto proprio in questa inedita veste perchè in Frida il suo apporto poteva dare l’upgrade alla parte strumentale.

The Kolors

A Sanremo c’è stata qualche critica che vi ha particolarmente ferito?

Sai che mi aspettavo che ci fossero più malignità verso di noi? Noi veniamo dal talent, quindi certe cose te le aspetti, invece no. E’ stata una settimana ricca di complimenti. E’ stato proprio bello perchè abbiamo notato che è quasi superato quel preconcetto che si ha quando vedi uscire un artista o una band dal talent.

Sui social avete scritto: “Ora si riparte, pieni di sorprese.”. Quindi… cosa dobbiamo aspettarci?

Stiamo per annunciare a sorpresa 5 date. E’ una sorpresa perchè fino a qualche giorno fa neanche noi ne eravamo certi. Quando mi è venuta in mente questa idea, ho chiamato i membri del mio team per proporre questa mia idea e presentare 5 date in tempo zero. 5 date perchè vogliamo tornare live! E questa è veramente una sorpresa.

THE KOLORS DAL VIVO

Ecco le date live annunciate dalla band sui canali social.

4 marzo NAPOLI @ Hart
5 marzo ROMA @ Teatro Quirinetta
7 marzo BOLOGNA @ Locomotiv
10 marzo MILANO @ Tunnel
12 marzo TORINO @ Hiroshima Mon Amour

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The Kolors

IL VIDEOCLIP DI ‘FRIDA’

Il videoclip del brano sanremese Frida (Mai, Mai, Mai), in poco più di una settimana ha ottenuto quasi 3 milioni di visualizzazioni su YouTube. E’ stato girato a Milano presso il Memo Restaurant, punto di incontro per tutti coloro che amano la musica dal vivo e location di numerosi concerti.

 

Foto di Biagio Munciguerra


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