13 Maggio 2016
di Direttore Editoriale
Condividi su:
13 Maggio 2016

INTERVISTA a MARCO CARTA: ” Dopo l’Isola un lungo tour radio, per me questo disco è un banco di prova”

Intervista a Marco Carta che ci parla de L'Isola, del nuovo album "Come il mondo", degli autori del disco e dei tanti cambiamenti che sente..

marco carta
Condividi su:

Oggi negli uffici della Warner Music Italia si è svolto l’incontro stampa con Marco Carta, tornato in Italia da pochi giorni dopo l’esperienza a L’Isola dei Famosi e pronto a tornare nel mercato discografico il prossimo 27 maggio con l’album Come il mondo.

Ecco il riassunto della chiacchierata tra singoli, autori, musica e i cambiamenti che L’isola ha scatenato in questo giovane interprete della musica italiana.

Si comincia parlando dell’esperienza appena conclusa L’Isola dei Famosi per poi spostarsi sulla musica e su questo nuovo album, Come il mondo….

L’Isola è un’esperienza che vi assicuro forma e, in qualche modo, cambia… io stesso quando sentivo le persone che uscivano da quest’avventura così come ne parlo io oggi ho sempre preso sottogamba la cosa…. Marco è partito in un modo ed è tornato cambiato, questa cosa mi sa un film horror della serie “con un demone dentro… (ride .Ndr) sono cambiato in positivo, penso che da oggi sprecherò molto meno tempo. In futuro sono certo che partirò per delle missioni umanitarie perché questa esperienza mi ha davvero mostrato che ci sono tante cose che si possono fare per far stare bene gli altri e stare bene con se stessi.
Questo disco capita a fagiolo perché è un disco che parla di profondità e parla anche al mondo… parlare al mondo è importante in un momento storico come questo, non solo per l’Italia ma per il mondo in se.

A questo punto vien da se chiedere in che modo questo album parla al mondo…

Parla al mondo in un due canzoni… la title track che dice “questo mondo non vuole cambiare…” questo mondo è fatto in un certo modo però si parla sempre di cose negative, ma il mondo è pieno di cose belle, ma raramente ci viene in mente e ci soffermiamo su questo aspetto. Io tornando dall’Isola mi sono reso conto di quante cose belle abbiamo, per esempio anche solo aprire il frigorifero, ed anche questa è vita, e dire ma io posso mangiare tutto questo?
Sempre nell’album c’è una canzone che parla di musica, e associa il mondo alla musica, dicendo che la musica usa un linguaggio talmente potente, talmente universale che va oltre le energie, le razze, le etnie, qualsiasi tipo di orientamento, perché la musica è L’unica cosa vera sostanzialmente.

Parlando della scelta del primo singolo Non so più amare, un titolo fuorviante, quasi un bluff visto che poi la canzone afferma il contrario Marco dichiara…

La scelta è stata prettamente musicale. Questa canzone è stata scritta da Federica Camba e Daniele Coro e mi piaceva molto questa idea di giocare sul contrasto che questo bluff  genera, una sorta di coerenza/incoerenza perché spesso per auto convincerci che siamo più forti, che ci bastiamo, bluffiamo… però poi alla fine viene fuori la verità. La considero anche una canzone molto maliziosa, parla anche di sesso perché spesso quando inizia una relazione basata sulla passione si sconfina poi nei sentimenti e ci si dice – cavolo, ma ci sto cadendo dentro, ma io volevo solo divertirmi… – e questa canzone mette in risalto questo contrasto tra ciò che si cerca e ciò che realmente si vuole.

Non so più amare rispetto ai precedenti singoli ha un piglio un po’ più rock perché il “Marchino rock” c’è sempre stato il punto è che uscendo da Amici, il programma mi ha indirizzato molto sul pop-ballad, con suoni molto leggeri io stesso ho sentito che quello che voleva il pubblico da me in quel momento era quello ed io, essendo anche quello, ho deciso di dargli quella parte di me, tenendo da parte il Marco più energico e grintoso musicalmente parlando. Quando è arrivata Splendida ostinazione, che è un brano che io amo moltissimo ho sperato che andasse bene perché era un piccolo passo verso l’altra direzione… per fortuna è andata benissimo visto che ha ottenuto un disco di platino.

Riguardo al suo status prevalentemente d’interprete Marco Carta va elogiato perché in un ambiente in cui molti artisti aggiungono quattro parole alle canzoni per poi risultare cantautori, lui difende a spada tratta il suo ruolo, senza ovviamente chiudersi porte future ad un approccio nella scrittura…

Oggi fa più figo dire – uè l’ho scritta io la canzone – e poi magari non si riesce a raccontarla a voce quella canzone, l’interprete invece sa farlo perché prima di cantarla deve fare una sorta di psicanalisi, leggere ed immergersi nel testo per farla realmente sua.
Purtroppo viviamo in un mondo dove c’è un sacco di apparenza, convenienza e potrei elencare un sacco di altre parole e finiscono con “enza” in cui ci piace far notare il nostro talento, la nostra bravura, le nostre capacità ma io penso che più cerchi di far vedere che sei grande e più piccolo sei…

Nel disco ci sono dei brani in cui il mio apporto è stato maggiore però in generale sono un interprete… ma, e ovviamente non parlo di me, è la bravura dell’interprete in alcuni casi a dare un valore aggiunto alla canzone, è un compito difficile calarsi nelle canzoni e nelle sensazioni che bisognerà poi trasmettere al pubblico, è quasi come se fosse un lavoro da attore ma in musica. Io vado molto di appeal con le canzoni, se la sento immediatamente allora so che è quella giusta, quella che mi sta bene addosso.
Nel prossimo album credo che ci saranno canzoni scritte anche da me, sto cercando di appuntare quante più cose possibili in questo periodo perché L’Isola è riuscita a smuovermi dentro delle sensazioni forti, ha portato alla luce positivo e demoni interiori del mio carattere.

marco carta

Riguardo agli autori di questo disco… ci sono molti brani della coppia Camba/Coro, ma ci sono anche altre giovani firme del nuovo “autorato” italiano da Andrea Amati ad Oscar Angiuli, come sono state scelte le canzoni…

Io adoro la coppia Camba/Coro e loro sono fatti per me non lo nascondo… per quel che riguarda la scelta delle canzoni alcune le ho dapprima semplicemente ascoltate e poi ho sentito gli autori telefonicamente, non tutti sono sincero perché i tempi sono stati stretti, ma sicuramente lo farò al più presto. Andrea Amati per esempio è uno di quelli che ho sentito personalmente, è presente in più canzoni ed è un autore che mi piace molto. Devo dire che sono molto felice del lavoro che è stato fatto e della fiducia che hanno riposto in me affidandomi i loro brani, scegliendo me. Per me è stato importante sentirmi cercato e apprezzato perché nel mondo dell’arte non sempre c’è questo spirito di condivisione. Io per esempio in questo momento sto facendo un tifo sfegato per Francesca Michielin all’Eurovision e tra poco le twitterò un messaggio perché sono davvero felice per lei… purtroppo in alcuni casi la musica sembra ormai diventata solo una competizione quando la sua vera natura sarebbe appunto condividere.

Noi di All Music Italia gli facciamo notare che leggendo il testo di uno dei brani del disco, Una Semplice notizia, sembra quasi che la canzone sia stata scritta dopo l’esperienza a L’Isola e non prima… (“Ehi caro amico se ci sei, ascolta quello che dico qui le cose vanno avanti, bruciano in fretta come stelle cadenti e la strada non un posto dove giocano i bambini, so che è strano, non è giusto, ma io conto sul domani…)

Sai che ora che me lo fai notare hai proprio ragione? Io tornato dall’Isola non sono ancora riuscito a riascoltare il disco ma in effetti sembra quasi sia sta scritta volutamente dopo, è pazzesca questa cosa… tra l’altro è una delle mie canzoni preferite del disco.
Una Semplice notizia è una lettera che si scrive ad una persona cara, in questo caso ad un amico, dove si descrivono le situazioni di estrema povertà che ci sono nel mondo, quella che io ho visto in Honduras al di fuori dell’esperienza davanti alle telecamere… L’Honduras tra l’altro è uno dei paesi con uno dei più alti tassi di criminalità nel mondo, realmente come dico nella canzone la strada non è un posto dove possono giocare i bambini.

Riguardo al tour che potrebbe seguire le dare instore…

E´quattro anni che non ho esco con un album e quindi lo considero per me un momento molto delicato, un banco di prova, certo ho pubblicato due singoli che sono andati molto bene ma questo può anche non voler dire niente. La mia priorità al momento è diffondere questo disco, farne capire l’anima e diffondere dei concetti. Voglio fare un sacco di Radio tour perché purtroppo io ho un problema con le radio, non intendo ovviamente dei problemi personali, ma diciamo che con la musica italiana sono molto selettivi. Mi rendo conto che uscire da Amici alla mia epoca in un qualche modo mi è costato tanto… chi esce da Amici adesso è visto in maniera più benevola per fortuna… tra loro ci sono colleghi che stimo moltissimo come Alessandra Amoroso, Emma, Alessio Bernabei, i The Kolors… mi piacerebbe riuscire a far cambiare quel preconcetto che è rimasto radicato a chi viene da Amici nell’epoca da Marco Carta in giù. Quindi il mio obbiettivo in questo momento è sicuramente fare un lunghissimo tour radio per quel che riguarda invece i concerti, mi piacerebbe fare in autunno una tournée teatrale, vedremo più avanti anche perché per ora non c’è stato ancora il tempo di parlarne bene perché sono tornato da pochissimo e sono praticamente sempre in Magnolia…

marco carta

Gli facciamo notare che oltre al problema delle radio c’è anche una visione un po’ distorta nel fruire della musica da parte del pubblico… se per qualche mese non appari in tv, le persone subito si e ti chiedono se hai smesso di cantare…

Te lo confermo, capita spesso anche a me di essere fermato e di sentirmi fare domande di questo tipo… magari nel frattempo hai fatto un tour, un singolo certificato platino… magari non sei passato tantissimo in radio però stai lavorando e facendo comunque la tua musica…
il problema è se si vuole rieducare il pubblico, se si vuole dare spazio alla musica e lasciare quindi scegliere alla gente. Oggi per esempio nelle radio mancano gli spazi che c’erano un tempo in cui potevi richiedere le canzoni chiamando la radio stessa, io mi ricordo che da bambino lo facevo sempre… ora spesso ti dicono che non possono passare quella canzone. La mia non vuole essere un polemica perché ci sono colleghi che passano in radio anche meno di me, vorrei solo incentivare i programmatori ad ascoltare con un po’ di attenzione la nostra musica italiana.

Io sono sincero, L’Isola inizialmente mi è servita anche per questo, tante persone mi incontravano per strada, mi riconoscevano e mi chiedevano – ma non fai più niente in tv? ma vogliamo rivederti… – e tu ti senti in debito con queste persone perché vorresti accontentarle però mi sentivo senza un “mezzo”… certo ci sono i social che sono importantissimi ma purtroppo non è che arrivano ancora ovunque, altrimenti le persone non ti farebbero questa domanda… è indubbio che radio e televisioni hanno un potere enorme.
Indubbiamente per me fare l’Isola dei Famosi con un disco in uscita è stata una cosa importantissima e, a posteriori, posso dire che ho fatto bene.


L’appuntamento ora è fissato per il prossimo 27 maggio, data di uscita di Come il mondo, e con le date instore che potete trovare qui.

marco carta