8 Maggio 2018
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8 Maggio 2018

INTERVISTA agli AUTORI – ANDREA MAESTRELLI: un’indole eclettica che spazia tra le nuove LOLLIPOP e il sogno DE GREGORI

Crescono le quotazioni di Andrea Maestrelli come autore. Ecco il racconto del percorso parallelo del giovane cantautore toscano.

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Prosegue il nostro format dedicato agli autori che stanno emergendo nel panorama musicale italiano. Oggi vi presentiamo Andrea Maestrelli. Un nome ed un volto ricorrente sulle nostre pagine, grazie alla sua credibile attività da cantautore, alla quale si affianca oggi un interessante percorso come autore.

Nel 2014 vince il Premio Lunezia tra le Nuove proposte. Quindi vede la luce il suo disco d’esordio È arrivato Remo (QUI la nostra recensione). Un’opera prima che porta consensi e attenzione verso lo stile della sua produzione musicale.

In pochi anni – supportato dall’etichetta Rusty Records – mette a frutto una gavetta che si potrebbe definire “d’altri tempi”. Una serie di tappe piccole ma oneste, fatte di numerosi eventi live a irrobustire il proprio nome che si fa strada pur lontano dal doping della visibilità di massa.

Nell’ultimo anno ha organizzato un Tour benefico a supporto della vittime di Amatrice (leggi QUI), composto l’inno ufficiale dell’Empoli Calcio e vinto Area Sanremo, sfiorando l’approdo al festival di Baglioni (leggi QUI).

Proprio in quest’ultima esperienza occasione incontra Alice Caioli. Con la concorrente di Sanremo Giovani stringe una fitta collaborazione (leggi QUI), accelerando il delinearsi del suo volto d’autore.

Di questo e di molto altro ci parla Andrea Maestrelli. Dalla realizzazione del singolo che ha segnato in questi giorni la reunion delle Lollipop, al sodalizio consolidato con Francesco Guasti, passando per il sogno di consegnare un brano (già pronto e scritto con Antonio Maggio) nelle mani di Francesco De Gregori.

INTERVISTA ANDREA MAESTRELLI

 

Benvenuto Andrea, quando hai cominciato a scrivere canzoni?

Ho iniziato a 14 anni. Allora lo facevo per puro divertimento. Sentivo la necessità di scrivere canzoni per il semplice motivo di farlo, senza avere degli obbiettivi.

Quando il gioco diventa una cosa seria subentrano poi altri fattori. Credo che comunque sia importante rimanere leggeri.

Quando si scrivono canzoni è sempre importante partire dal concetto del volersi divertire e raccontare qualcosa che alla gente piace ascoltare. Successivamente interviene il mestiere, ma la scintilla è quella, fondamentale, che mai deve mancare. Altrimenti non c’è credibilità.

Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto? È finita in un cassetto, in un cestino o l’hai poi utilizzata?

Mi ricordo una delle mie prime canzoni a cui tengo ancora molto. Si chiama Mare. Questo brano mi ha permesso di entrare in finale nel 2011 a Sanremo Giovani e di esibirmi davanti al grande Gianni Morandi. Una canzone che poi non ho più utilizzato, ma che comunque è rimasta dentro di me. Mi ha permesso di fare la mia prima esperienza da quasi professionista e la cosa a distanza di sei anni mi fa sorridere.

Quando hai capito con certezza che quello dell’autore poteva essere un lavoro concreto per te da affiancare alla tua produzione musicale da cantautore?

Mi è sempre piaciuto scrivere per altri ma non ho mai avuto occasioni importanti. Quest’anno durante Area Sanremo ho conosciuto Alice Caioli.

Con lei, quando ancora non sapevamo l’esito finale, scherzavamo sul fatto che se fosse passata le avrei dovuto scrivere una canzone. Alla fine si è passati dallo scherzo alla realtà.

E’ stata la mia prima esperienza effettiva come autore. Ho lavorato insieme al mio amico Francesco Guasti, alla stessa Alice e al mio produttore Davide Maggioni. Abbiamo lavorato quasi a tutte le canzoni dell’album e per me è stata una bellissima esperienza.  Mi sono messo in gioco e alla fine è venuto un album importante. Al suo interno c’è un mondo internazionale che passa dal rap r’n’b al cantautorato pop italiano. Ringrazierò sempre Alice per avermi dato fiducia ed aver creduto nel mio lavoro.”

Si dice che ogni canzone scritta sia per l’autore come un figlio, ma se dovessi scavare dentro te ad oggi qual è la canzone di cui vai più fiero?

Può sembrarti un po’ strano, ma ad oggi l’inno dell’Empoli Fc mi ha veramente dato qualcosa di unico. Parlo da tifoso, ovviamente, reduce della promozione in seria A dello scorso Sabato allo Stadio Carlo Castellani di Empoli. Occasione in cui ho cantato, a fine gara, l’inno davanti ai tifosi azzurri. Per me è stata un emozione indescrivibile. In quella canzone non c’è solamente il mio amore per l’Empoli ma c’è anche la storia di una società e di una città piccola e importante, che ha fatto grandi cose in tutti questi anni di calcio. Ricevere l’apprezzamento di così tanti tifosi per me è stato veramente bello.

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Andrea Maestrelli si esibisce con il suo inno in occasione della promozione in Serie A dell’Empoli

Quale tra le voci della musica italiana vorresti interpretasse un tuo pezzo?

Non mi sono mai posto il quesito. A me piace scrivere e basta. Le canzoni hanno un suo legittimo proprietario che sta la fuori da qualche parte e una volta trovato il gioco è fatto. Non voglio arrivare a nessuno sarebbe troppo sfacciato. Penso che collaborare e scrivere canzoni sia qualcosa che va oltre ad una lista di canzoni che abbiamo nel computer. Se però dovessi scegliere una voce a cui poter proporre un mio pezzo, e sto parlando di un sogno, è sicuramente Lorenzo Jovanotti.

Invece nel campo dei colleghi, con quale autore ti piacerebbe collaborare nella stesura di una canzone?

Sto lavorando insieme al mio amico Francesco Guasti, a fine maggio usciremo con un singolo legato ad un nostro progetto chiamato Legno. Ho conosciuto Davide Petrella a Sarà Sanremo quest’anno. Mi piace molto come lavora,. Chissà magari un giorno ci troviamo per caso e facciamo una canzone.

Gli autori delle canzoni non sempre godono della luce che spetterebbe loro, il pubblico tende a identificare le canzoni con chi le canta. C’è stato un episodio legato ad uno degli artisti per cui hai scritto che ti ha riempito di gratitudine?

Alice (Caioli .ndr) è stata molto riconoscente in tutto questo. Sentire il mio nome in radio come RTL 102.5, Radio Italia ecc, è stato molto bello. Quando lavori con persone che poi ti rendono qualcosa e ti riempiono di gratitudine è sempre molto importante.

C’è una canzone che hai sentito provinare da qualche artista ma che poi non è finita in un disco che ti ha lasciato l’amaro in bocca?

Si il mio amico Antonio Maggio, quando vinse Sanremo nel 2013 provino una mia canzone che poi non è finita nel suo album. Mi sarebbe molto piaciuto ma poi l’ho ripresa io e forse è andata meglio così. Antonio è un vero amico con lui abbiamo scritto una canzone che se la cantasse Francesco De Gregori sarebbe un successone incredibile. Che dite ci date una mano voi di All Music Italia? (ride .ndr)”

Mi racconti l’ultimo progetto che ha visto la luce e porta la tua firma?

Ho scritto insieme a Guasti e Gobello il nuovo singolo delle Lollipop. Ritmo Tribale è un pezzo fresco che ci accompagnerà durante la prossima estate. Mi sono divertito molto e loro sono fortissime. Adesso che stanno tornando i revival sarà simpatico scoprire come sarà il percorso di questo lavoro nelle radio.

Cosa consiglieresti ad un giovane che volesse fare l’autore?

Di scrivere e scrivere. Bisogna scrivere e mettersi sempre in discussione. Fare di tutto – dal pop al metal – immedesimandosi senza paure in qualcosa che è lontana da te come il sole lo è dalla luna.

Quali sono le tre canzoni che non hai scritto tu ma di cui avresti voluto essere l’autore.

Mi fido di te di JovanottiGli autobus di notte di Luca CarboniCoccodrilli di Samuele Bersani

Ringraziamo Andrea Maestrelli e vi invitiamo ad approfondire la sua attività musicale anche attraverso i suoi social.

QUI trovate la sua pagina FacebookQUI il suo profilo Twitter

 

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