14 Settembre 2015
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14 Settembre 2015

INTERVISTA a STEF BURNS: “A MUSIC WALL parlerò attraverso la musica, il linguaggio universale”

Stef Burns ospite al grande evento Music Wall. Un'intervista realizzata allo storico chitarrista di Vasco che ci racconta il rapporto con musica e strumenti

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Music Wall sta arrivando. Il 20 settembre Pizzighettone, in provincia di Cremona, si trasformerà nella capitale italiana della musica, aprendo i battenti della grande fiera che rappresenta una rassegna musicale unica nel suo genere (per tutti i dettagli leggi anche QUI). oltre 300 metri quadri di esposizione dove gli strumenti musicali creeranno una cornice magica agli eventi che riempiranno questo appuntamento: ci saremo noi di All Music Italia in qualità di media partner dell’evento e con la nostra petizione a supporto della musica emergente (leggi QUI), ci saranno incontri, workshop e palchi che sapranno accendersi con il live, la migliore dimensione della musica.

Ospite esclusivo dell’edizione 2015 di Music Wall sarà Stef Burns, storico chitarrista di Vasco e di altri nomi di spicco della scena internazionale, attualmente impegnato nella presentazione di Heaven is Blue, singolo estratto dal disco Root&Wings che vede Burns protagonista assoluto di un progetto discografico che lo impegna a 360 gradi. Un lavoro che porterà a Music Wall, dove offrirà il suo tempo anche allo scambio con il pubblico, chiamato a confrontarsi in un dibattito con lui e con le innumerevoli esperienze che hanno reso celebre la sua attività musicale.

Benvenuto Stef, realizziamo quest’intervista in occasione della tua partecipazione a Music Wall – La fiera della Musica. Si tratta di un evento unico nella valorizzazione dell’artigianato musicale italiano che lascia grande spazio all’esposizione di strumenti musicali e al confronto tra appassionati di musica. Qual è stata la tua prima chitarra? Mi racconti un ricordo legato agli strumenti con i quali hai iniziato?

E ‘stata una Winston rossa elettrica, una chitarra di quelle a buon mercato. Il regalo di Natale ricevuto dai miei genitori quando avevo 7 anni. Quando avevo 11 ho ricevuto una Fender Mustang che ho abbinato ad un pick- up humbuker (dispositivo che trasforma le vibrazioni delle corde in impulso elettrico, annullando le interferenze ndr), poi un mio amico le ha dipinto sopra una donna nuda a cavallo di un drago…. Era uno strumento pazzesco!

Se non fossi stato un chitarrista, quale altro strumento credi avrebbe potuto avvicinarsi alla tua indole?

Credo che mi sarei trovato molto a mio agio anche suonando il sassofono o il basso.

Credi sia importante la formazione musicale nella crescita di una persona? I tuoi figli suonano? Speri vogliano diventare musicisti?

Penso che la musica in genere e il suonare uno strumento aiutino moltissimo la crescita cognitiva. La formazione musicale non può che essere considerata un’esperienza positiva su più fronti. Personalmente spero che i miei figli facciano qualsiasi cosa che potrà renderli felici e che al tempo stesso permetta loro di guadagnarsi da vivere. Se lo volessero e dovessero riuscirci con la musica sarei ancora più contento!

Che tipo di spettacolo  presenterai sul palco di Music Wall?

Sarà un seminario di chitarra che potrà evolversi su piani differenti. Suonerò e porterò i miei punti di vista che penso potranno essere utili e interessanti tanto per i chitarristi quanto per qualsiasi musicista. e dimostrare le idee che penso possa essere utile per chitarrista e spesso per i musicisti di altri strumenti.

Racconterò la mia esperienza, poi ci sarà un sacco di tempo dedicato alle domande da parte del pubblico, alle quali proverò a rispondere come meglio posso…

Appena terminato il LiveKom2015 al fianco di Vasco hai proseguito con la presentazione del tuo album Roots&Wings che ti vede protagonista a 360° come autore, musicista e per la prima volta cantante. Come è andata?

È stato fantastico! A dire il vero non è stato un vero e proprio debutto come cantante, anche se ora mi ci butto molto più intensamente. Le persone che sono venute ai nostri concerti si sono rivelate un grande pubblico. Durante ognuna delle date si poteva percepire una grandissima energia…

Quale dei grandi artisti che hai affiancato da musicista ti ha maggiormente influenzato/ispirato nella dimensione live?

Vasco, Alice Cooper, Prince, Dave Meniketti e Phil Kennemore di Y&T, la maggior parte degli artisti con i quali ho suonato mi hanno influenzato in qualche modo. In questo caso la musica è come nella vita… si impara qualcosa da qualsiasi esperienza e si spera che tutte queste ti possano rendeere migliore.

Hai detto “Preferisco suonare la musica piuttosto che parlarne…”. Con un progetto discografico che ti vede protagonista è però inevitabile, hai cambiato il tuo punto di vista su questo?

Ancora oggi la musica preferisco  suonarla che discuterla. Ma mi sono reso conto che parlarne è una parte necessaria e inevitabile durante alcuni passaggi…

Mi presenteresti brevemente il tuo nuovo singolo Heaven Is Blue?

Una grande canzone rock caratterizzata da un’atmosfera in pieno stile anni ’70. Una canzone che parla di fiducia, affiancata da un video basato sul divertimento!

STEF BURNS – HEAVEN IS BLUE – VIDEO

La tua vita (musicale e non)  viaggia da tempo in parallelo tra gli Stati Uniti e l’Italia. Qual è la principale differenza per chi ha scelto di vivere di musica tra i due paesi?

Per lo più le differenze su questo sono nei dettagli … come del resto nel cibo e nel modo di viaggiare. Ma il modo di vivere la musica, le eprsone che amano la musica e che vengono ad ascoltare e guardare sono molto simili in tutto il modo. Sai quando si dice, “La musica è il linguaggio universale”? Beh, si tratta di una grande verità.

Se tu oggi fossi un musicista emergente e avessi la possibilità di scelta, ci proveresti volando oltreoceano o qui da noi?

È troppo difficile rispondere a questa domanda. Sicuramente ci sono alcuni luoghi al mondo nei quali è più facile riuscire a guadagnarsi da vivere e ottenere riconoscimento con la musica rispetto ad altri… ma non saprei davvero.

Quale tipo di percorso consiglieresti ad un giovane musicista che sta iniziando ora?

Qualsiasi percorso può andare bene, l’importante è applicarsi e studiare per acquisire le basi. Dopodiché  si deve scegliere la direzione che più si sente vicina a sè… in ogni caso la cosa più importante è farlo con passione!

Cosa pensi dei numerosi talent show? Li segui?

Penso che facciano parte di un nuovo corso, una nuova strada che non è la mia. Personalmente in questo tipo di spettacoli ci sono molte cose che non mi piacciono, ma riconosco al tempo stesso che si tratta di progetti che potrebbero essere utili in qualche modo ad alcuni artisti.

Ci sono degli artisti emergenti che ti hanno colpito particolarmente e che segui? Mi faresti qualche nome?

Family Crest è una band molto interessante. Anche gli Snarky Puppy sono dei grandi, ma forse non possono più essere considerati emergenti. Sono un grande appassionato di band anni ’70 e ’90. Ci sono anche molte band hard rock che meriterebbero davvero attenzione.

C’è un artista italiano con il quale ti piacerebbe collaborare?

A dire il vero ce ne sono alcuni… vedremo.

Ringraziamo Stef Burns per la disponibilità e Tommaso Michelini di Centro Musica Pizzighettone per aver reso possibile quest’intervista.

Vi ricordiamo che Stef Burns sarà ospite di Music Wall nella giornata di domenica 20 settembre con un concerto gratuito ed un suo coinvolgimento anche negli eventi collaterali previsti in questa giornata dove “La musica è a Pizzighettone, ed è impossibile non sentirla“…