21 Ottobre 2014
di Direttore Editoriale
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21 Ottobre 2014

Anche All Music Italia aderisce alla "Campagna Repackaging"

IN DIREZIONE OSTINATA, l'editoriale del Direttore di All Music Italia che questa settimana parla di... Repackaging.

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aLL Music Italia si fa il repackaging. se fosse stato un sito di gossip forse si sarebbe fatto il lifting, ma trattando di musica no… si fa il repackaging.
Sono passati (quasi) otto mesi da quando siamo stati scaraventati in rete… timidi timidi, con le nostre news da cercare e i primi tentativi di richieste di interviste a volte riusciti, altre caduti nel vuoto. Otto mesi dove, con l’impegno della redazione, di questi ragazzi che hanno creduto e sono voluti salire nell’astronave All Music Italia, siamo diventati una realtà nel panorama dei siti musicali italiani, tra i primi in fatto di visualizzazioni.
Li ringrazio per nome questi valorosi… Alessandro, Cristian, Enrico, Gabriele, Gianmarco, Yuri, Oriana e Simone… questo mentre nuove penne si aggiungono a noi: la misteriosa Miss Bla bla (o misterioso… di sti tempi non si sa mai!) che va ad affiancarsi alla nostra Mosca Tze Tze, Gianmaria che si occuperà della nuova rubrica sulla musica indie e per ultimo, ma sicuramente non ultimo, Alberto Salerno che, quando avrà tempo, ci delizierà con la sua conoscenza infinita della musica italiana e dei suoi protagonisti.
Siamo all’inizio di una nuova fase del viaggio AllMusicanti… il grazie più grande ovviamente va a voi che ci leggete, retweetate, condividete… Ci sono un sacco di novità all’orizzonte… una in particolare, ma per ora vi lascio con un indizio… A.M.I.A.

Ma parlavo di repackaging all’inizio non per caso… per chi non lo sapesse il “Repackaging” è quell’operazione che consiste nel prendere a mesi di distanza un cd già uscito e “riconfezionarlo” con l’aggiunta di inediti o rarità. E’ un abitudine che negli ultimi anni ha preso sempre più piede nel mercato discografico italiano (e non solo). Fino a qualche anno fa il repackaging erano legati soprattutto al caso Festival di Sanremo: usciva un cd in autunno, i risultati non erano all’altezza delle aspettative e allora si tentava la carta Sanremo. Se la partecipazione al Festival andava in porto l’album veniva ristampato con l’aggiunta del brano sanremese (e a volte di uno o più inediti aggiuntivi) risparmiando sui costi visto che si andava a rieditare un album che già pronto in realtà.
Negli ultimi anni però, con la crisi nera del mercato discografico, il repackaging sta diventando una consuetudine al punto che, anche album di successo, vengono rieditati con materiale aggiuntivo per riuscire ad “acciuffare” un numero sempre maggiore di acquirenti, quelli che al primo colpo non si è riusciti a convincere a spendere dei soldi per la vecchia, cara (ormai poco direi) e buona musica.
Negli ultimi mesi siamo stati decisamente assaltati, o lo saremo, da una flotta di “riconfezionati”: Francesco Renga, Elisa, Rocco Hunt, Giorgia, Biagio Antonacci, Emma, Clementino, Emis Killa, Modà, Ramazzotti e non solo…

repackaging

Premesso che personalmente non ho nulla contro queste “riedizioni” soprattutto se, come nel caso di Elisa, aggiungono del materiale davvero interessante alla prima versione del cd (nel caso di Elisa 3 inediti, due cover e un dvd con concerti, interviste e materiale esclusivo), però come acquirente di dischi (la mia media di 30/50 album all’anno rimane invariata anche in tempi di crisi, eppure le discografiche non mi mandano dei cesti regalo a natale… tranne la mia amica Antonella della Warner music che mi fa sempre gli auguri!!) ho sempre pensato che fosse un po’ ingiusto penalizzare chi in un artista e nel suo album ci ha creduto dal giorno di uscita, costringendolo a comprare un “nuovo” album solo per avere del nuovo materiale aggiuntivo… sembra un po’ la logica degli operatori telefonici dove il vecchio cliente viene dato per scontato e i nuovi hanno sempre offerte migliori delle tue per telefonare….

Ecco. Sarebbe bello che le case discografiche riflettessero su questo aspetto e trovassero un modo per permettere a chi ha già il cd acquistare la nuova versione ad un costo agevolato che ne so tramite un codice numerico contenuto nell’album precedente (da inserire a prescindere… se ci sarà una riedizione verrà usato, altrimenti è solo un codice messo in un angolino), o la possibilità di presentare nel negozio di dischi il cd precedente e di poterlo “rottamare” in cambio del nuovo o ancor meglio semplicemente ottenere lo sconto. Una soluzione ci sarà sicuramente.
Ora vado a memoria che non è più fresca come una volta… ma credo che nel 2001 Alex Britti fece qualcosa del genere. Dopo l’uscita dell’album La Vasca andò a Sanremo con Sono contento e fece uscire una riedizione dell’album contenente oltre al pezzo sanremese un altro brano, Io con la ragazza mia, tu con la ragazza tua. In quel caso le persone potevano acquistare il singolo contenente i due brani mancanti e, non solo, avevano anche diritto ad un ingresso in un concerto del PalaVasca tour… credo non fosse l’unica volta che Britti ovvio al repackaging in questo modo intelligente e, soprattutto, riconoscente nei confronti del suo pubblico.

alex_britti_singolo_sono_contento

 

 

 

 

 

 

E voi cosa pensate dei Repackaging? Commentate e fatemi sapere la vostra.

il Direttore