3 Dicembre 2016
di Cantautore, autore e giornalista
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3 Dicembre 2016

I rapper sono cantastorie… DRAIGE, “Uno contro tutti”

Da oggi Enrico Nascimbeni nel suo blog inizia un viaggio tra i rapper ancora sconosciuti del panorama musicale italiano. Il primo è Draige

draige
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Ammetto che anni fa i rapper mi stavano sulle balle. Non mi piaceva la loro musica. Non capivo la loro musica. Ho cambiato idea. Penso e spero che capiti a tutti.
Inizierò in questo blog un piccolo viaggio su una nave di carta parlando di giovani rapper non conosciuti dal grande pubblico. Ma che ritengo validi e che andrebbero ascoltati partendo da Draige.

Roberto Vecchioni da Fazio ha espresso il mio stesso pensiero. I rapper sono i cantastorie, cioè i cantautori, del presente e del futuro. Questa è la nostra idea.
Penso addirittura che i genitori per capire un po’ di più le nuove generzioni dovrebbero ascoltare il rap. Ci sono tutti i pensieri buoni e cattivi dei ragazzi. La rabbia, lo sconforto, l’amore e l’odio. Nelle loro parole e nella loro musica c’è il disagio giovanile. Nudo e crudo. Andrebbero ascoltati. Come i ragazzi in famiglia andrebbero ascoltati quando parlano. Ma soprattutto quando non parlano. Che è molto peggio.

Oggi parlo di un ragazzo di 17 anni. Quasi 18, e lui che ci tiene a dirlo. Nome d’arte Draige. Nome vero Sebastian Dragomir.
Ora parlo di lui, anzi è lui a raccontarsi…

Sono Draige, classe ’99 appena 17 anni nato in Romania, arrivato in Italia solo a pochi anni di vita.
Inizio la mia carriera musicale nel 2013, con pochi strumenti, poca esperienza e tanta voglia. Ho iniziato che non sapevo nemmeno andare a tempo, i miei genitori non la vedevano come una bella strada quella del rap, anzi per meglio dire mia mamma, è lei la mia famiglia visto che mio padre se nè scappato quando ero un neonato.
Nel 2014 ho partecipato all’album L’Erba Voglio del mio compagno di rime, un altro rapper della Bassa Veronese, Deff. Dopo quell’album è stato un periodo vuoto, in cui non ho pubblicato nulla e non ho scritto nulla, probabilmente serviva una pausa di riflessione, una pausa costruttiva. Negli ultimi mesi del 2015 ho partecipato al mixtape 3Bstudio Vol.1. Quel mixtape è stata la svolta, ho conosciuto quelli che sarebbero diventati la mia Crew, la mia famiglia.
Ora siamo quattro nomi con una sola passione, quella della musica. Il 2016 è stato l’anno più produttivo, dai vari featuring per i mixtape di Rompicapo VFSR vol.2 e di BurKing Battard Bkb Vol.1 alla partecipazione a diversi contest come One Shot Game dell’HoniroLabel e il famosissimo Tour Music Festival.
Il 1 dicembre, dopo un anno di lavoro, è uscito il mio primo disco solista intitolato Uno Contro Tutti Vol.1.

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Hai subito razzismo?

Sono stato preso in giro da piccolo perché non spiaccicavo mezza parola in italiano, mi prendevano in giro e dopo qualche anno, alle elementari, mi prendevano in giro per le mie origini… Quando scrivevo e registravo i primi pezzi.
Ora li prendo in giro io con i miei pezzi, nei miei testi, nei miei incastri, nelle mie punchline”.

Rabbia, rivincita, trasgressione e amore per la vita di un giovane rapper.
Trovo il rap salvifico per i ragazzi. E ripeto… ascoltateli, in tutti i sensi, sti ragazzi. Hanno tanto da dire. E spesso niente da perdere. O tutto da perdere.