26 Ottobre 2015
di Cantautore, autore e giornalista
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26 Ottobre 2015

L’Autore per altri artisti è un mestiere… da re

Oggi Enrico Nascimbeni ci parla del mestiere di autore... "E chi si sente frustrato. Cambi mestiere. Perché questo è un mestiere. Da re. Da privilegiati"

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Poco tempo fa ho scritto questo sul mio diario di Facebook

Se dovessi parlar male, anzi smerdare, su un social, tutti i cantanti-interpreti che non hanno cantato una canzone che avevo scritto per loro e che, da chi di dovere, gli era stata proposta, dovrei parlare male , diciamo di una settantina di grandi artisti. E sarei un immenso imbecille“.

Perché chi, oltre a fare il cantautore, fa anche l’autore, sa perfettamente che fa parte del gioco. E non è che perché un cantante, o una cantante, boccia un mio pezzo, subito diventa per me un nemico o meno bravo di quello che è.
Quelli che hanno cantato le mie canzoni? Grazie. Quelli che non le hanno cantate? Grazie per averle, comunque, ascoltate e provate. Metto una foto con Fiorella Mannoia. Che di canzoni me ne ha bocciate. E non per non questo non la ritengo una grandissima artista e professionista. Anzi. Io la adoro“.

Ho ritenuto doveroso scrivere queste parole. Non sopporto i colleghi che, se un interprete boccia un suo pezzo o un suo testo, iniziano cordialmente ad odiarlo e sputtanarlo. Pure Mina mi ha bocciato dei pezzi. Che faccio? Dico che Mina non vale una cicca perché non ha cantato una mia canzone? O se Mina canterà una mia canzone, solo allora, dirò che è un’artista immensa? Siamo seri per favore. E soprattutto professionisti. E professionismo non vuol dire vincere. Ma saper perdere. E cercare di crescere artisticamente e come esseri umani.

Il lavoro del cantautore e dell’autore è fatto di tanti silenzi e rari momenti di gloria. Un autore, professionista, sa benissimo che quello che ha scritto verrà identificato in quello che lo canta, non in lui. E non si deve sentire frustrato per questo. Anzi. Se io sento cantare la mia vita da un altro uomo o da un’altra donna ne sono felice. E’ una fantastica condivisione. Non una perenne frustrazione. E chi si sente frustrato. Cambi mestiere. Perché questo è un mestiere. Da re. Da privilegiati. Che si sono conquistati questo privilegio col talento e con l’umiltà.

Ultimamente. Purtroppo. E questo lo devo dire. Molti interpreti hanno deciso di scriversi i testi da soli. E si sente. Fanno pietà. Sono banali. Vuoti. Una meravigliosa voce che canta cazzate da asilo mariuccia. Spero che chi li gestisce, velocemente, torni ad affiancarli a degli autori. Con le palle. Ci guadagnano tutti. Vale anche per le musiche. Ora spesso più piatte di un piatto… vuoto.

Mi chiedo da solo. Quale testo che ho scritto per un artista amo di più. Tantissimi. Ma ce n’è uno che…
Tra le braccia dell’angelo, scritto per la dolce Cecilia in arte Syria. La cover di un meraviglioso pezzo di Sarah McLachlan.

TRA LE BRACCIA DELL’ANGELO – TESTO

Tu vivi i tuoi giorni
per ricominciare hai tempo nel tempo che va
c’è sempre un motivo per sentirsi un po’ giù 

com’è dura la fine per noi
mi devo distrarre sai
o mia libertà scorri lentissima in me
lasciami vuota e un po’ più leggera
la notte pace avrò

Tra le braccia dell’angelo

voli via da qui
da una stanza senza tempo
da quel cielo sopra di noi
fuggi via dal tuo vagare
nel silenzio dei tuoi sogni
tra le braccia dell’angelo troverai
conforto

Sei stanco di amare
e dovunque vai
ci sono avvoltoi e bugie
piogge d’inverno
e tempeste che poi
sono lacrime dentro di me
non ho più scelta
scappare o restare
è più facile credere che
dolce il dolore della mia tristezza
che mi prende e resta qui

Tra le braccia dell’angelo
voli via da qui
da una stanza senza tempo
da quel cielo sopra di noi
fuggi via dal tuo vagare nel silenzio dei tuoi sogni
tra braccia dell’angelo troverai
conforto lì
conforto lì