31 Gennaio 2017

Una breccia nel muro di Trump

E nonostante tutto si continua ad alzare muri... come il muro di Trump. Donato Santoianni ci scrive su una canzone, ascoltatela attentamente

muro di trump
Condividi su:

È proprio vero che il tempo passa e non si impara niente. È stato il mio primo pensiero in risposta al “Muro di Trump“.
Eppure basterebbe poco. Basterebbe avere memoria!
Ma la memoria a quanto pare è selettiva e anche un po’ furba. Si ricorda facilmente di cose inutili, di favori non ricambiati, di gossip, dei fidanzati di Belen. Allo stesso tempo archivia e fa finta di non ricordare le cose importanti. Perché la memoria è bastarda e mediosa, priva di personalità e anche un po’ infedele. Il risultato è che ondeggia a destra e a sinistra ma non si schiera mai.

Oggi sono passati decenni da giorni che marchiamo come “della memoria” eppure sento al tg che qualcuno alza muri, un altro sputa odio, un altro ancora chiude le frontiere. E allora forse bisogna solo capire che forse ricordarsi e imparare dal passato non è questione di memoria ma questione di cuore e di testa. Ma si sa, mettere insieme testa e cuore è roba per pochi.
Il risultato è che l’orologio ha finito il giro e sta ripartendo da capo, come se niente fosse accaduto, come se non esistesse la memoria che tanto viene abusata a protezione del nostro senso del pudore, perché dai non puoi non scrivere qualcosa su Facebook oggi. Allora si cerca su google aforismi “giorno della memoria” e domani si torna a leggere del nuovo fidanzato di belen.

Questo è il mio pensiero riassunto in una breve “canzone”. Un pezzo di anima strappata dalla rabbia che ho condiviso senza un motivo particolare, ma con la speranza di riconoscere tra i tanti qualcuno che non “usa” la memoria, ma la rispetta.