6 Ottobre 2015
di Cantautore, autore e giornalista
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6 Ottobre 2015

C’è POESIA in PRIGIONE… se la vogliamo ascoltare

Enrico Nascimbeni, come al solito senza filtri ed inutili retoriche ci parla di Emidio Paolucci. Poesia in prigione, è possibile?

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Prima la notizia.
Il 14 ottobre, alle 19, nel locale storico (anche e soprattutto per la musica dal vivo) Le Trottoir di Milano, in Piazza XXIV maggio, ci sarà una una riunione degli autori della collana Le Due Anime che curo per la casa editrice Rupe Mutevole.
Poesia, vino, pane, parole in libertà, conoscersi. Temo che canterò qualche canzone alla chitarra per rovinare la festa. Colgo l’occasione per invitare tutti. Ma proprio tutti. Compreso il direttore Massimiliano Longo. E guai se non vieni…

Ovviamente non tutti gli autori potranno essere presenti. La distanza. Impegni personali. Varie ed eventuali. Ma tutti nel senso artistico e affettivo del termine ci saranno. E le loro parole e i loro pensieri saranno presentissimi.

invito-le due anime

Un solo autore, anche se volesse, non potrebbe assolutamente venire. E’ un poeta. Si chiama Emidio Paolucci. Sta scontando un ergastolo. Per omicidio.
La sua attuale “libertà”? Scrivere. Poesie “d’amore e di rabbia”.

Nel mio dna non alberga il giudicare. Chi cazzo sono io per giudicare?
Emidio. Che è un uomo con due anime. Forse tre…Forse dieci. Presto lo andrò a trovare nel carcere di Volterra dove vive.
Ho voglia di abbracciarlo. Se mi verrà consentito. Essere laici, come sono, non esclude la compassione, il perdono, la tolleranza, l’amore per il prossimo. Chiunque esso sia.
Meglio far parlare Emidio con una sua poesia.

emidio

SAI C’HO PENSATO ANCH’IO

Sai c’ho pensato anch’io
a un gatto che cosa glie ne può fregare del carcere?
C’è quello rossiccio ad esempio (il mio preferito)
s’arrampica su per la grata
si fa infilare un wurstel attraverso la rete
azzanna
e poi scivola giù
si pappa il wurstel e
se ne ha voglia
torna a salire
oppure va via.
Si lecca la sua gatta
ogni tanto s’azzuffa
vive qui fuori
nel suo mondo
sbattendosene dei problemi umani
forse si chiederà che cazzo ci faccio tutto il tempo qui dentro
o forse non glie ne frega niente.
Lui queste cose non le capisce
è istintivo
reagisce
per lui la vita è un’altra cosa
anche la poesia per lui ha un altro sapore

di libertà…
Pensiero e giudizio
per arrivare a costruire galere.
Umanità umanità
così sensibile
così feroce.
Andate un po’ affanculo!

Parole dolcemente crude. Che io amo molto. Amo le poesie di Emidio Paolucci.
Ecco perché il 14 ottobre, a Le Trottoir, ci sarà pure lui. Una forte presenza. E chi non la sentirà non è degno di chiamarsi artista. Né tantomeno un uomo.

So che sto per farmi una domanda retorica. Ma me la faccio. E’ dentro lui e fuori siamo noi? O siamo noi dentro e lui è fuori. Nella sua libertà. Che in certe notti disperate. Lui sgocciola come sangue su un foglio?

LETTERA DA MARSALA – ROBERTO VECCHIONI