28 Febbraio 2017
di Interviste, Recensioni
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28 Febbraio 2017

A TUTTO POP #03: SAMUEL, IRENE GRANDI e GARBO

Terzo appuntamento con "A Tutto Pop" la rubrica di aneddoti sulle canzoni italiane. Questa settimana si parla di Irene Grandi, Garbo e Samuel

lucio dalla
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Nuovo appuntamento con A TUTTO POP la rubrica di Fabio Fiume che racconta la musica italiana attraverso le canzoni, non solo usando grandi successi, ma anche attraverso brani dall’impatto mediatico minore o altri che non sono stati usati come singoli. Oggi si parla di Samuel, Irene Grandi e Garbo.

Samuel – Rabbia ( 2016/17 )

Uscita sul finire del 2016 questa Rabbia è il secondo singolo dall’album Il Codice Della Bellezza uscito proprio da qualche giorno e coronamento del progetto solista che il cantautore e leader dei Subsonica. Si badi che non c’è scritto ex-leader, perché Samuel ha più volte specificato che la band di cui sopra non ha appeso il cappello al chiodo, ma si è solo concessa, dopo 20 anni di vita assieme, un momento di respiro in cui poter ognuno dar sfogo a delle proprie sensazioni musicali, senza doversi per forza confrontare con altre menti. L’album Il Codice Della bellezza è anche un sistema che ha trovato Samuel per raccontare l’amore dal suo punto di vista; l’amore può esser molte cose ed ogni canzone che compone il disco è una di queste cose. Rabbia ad esempio è qualcosa a cui spesso l’amore ti mette di fronte, ma è affrontata con la pacatezza di una ballad morbida, che ha sempre nell’elettronica la sua matrice e su cui fonda delle strofe particolarissime, fatte di pause e controtempi, che poi sfociano in un inciso melodioso e godibile anche da cantare. Il video è stato girato in quel di Venezia da Cosimo Alemà, uno dei più richiesti registi. Il cantautore ha anche realizzato una versione video solo voce e chitarra per la celebre rivista tematica Rolling Stone. E proprio mentre Rabbia conquistava le primissime posizioni dell’airplay radiofonico, Carlo Conti rivelò che anche Samuel avrebbe calcato il palco del Festival Di Sanremo 2017, con il brano Vedrai.
La Frase: Le mie colpe sono anche discutibili e le hai riempite di veleno per nasconderti

Irene Grandi – T.v.b.( 1994 )

Nell’estate del 1994 Irene Grandi non è più solo una freschissima promessa, ma una bella realtà, che dopo qualificazione a Sanremo Giovani e il 4° posto nella gara successiva con Fuori, gode di un disco d’esordio a suo nome nella top 20 dei più venduti con punta massima al n° 9. Il disco vende qualcosa come quasi 150.000 copie, si aggiudica lo status di platino e la candida seriamente a rivelazione dell’anno. Il merito del successo di quel disco è da attribuirsi indubbiamente anche alla quantità di singoli che sforna, tutti centrati, tutti di successo; Tvb è il 4° di ben 7 estratti ed arriva proprio nell’estate per permettere ad Irene di godersi un Festivalbar da assoluta protagonista. Il singolo, che non uscirà però sul mercato per la vendita e per cui Irene difatti non girerà nemmeno un video, porta la firma di Jovanotti ( assieme al fido Telonio ) per cui riuscire a scrivere per Irene non fu particolarmente complicato giacché i ben informati attribuirono ai due un flirt. Oltre all’album di quell’anno Tvb ha fatto parte anche della raccolta Irek del 2001 e poi in quella completa IreneGrandi.hits del 2007.
La Frase: Ronzano dentro al mio orecchio i ricatti degli affetti e dei doveri; ad essere sinceri io non ce la faccio piu’….

Garbo – A Berlino… va bene ( 1981 )

La new wave italiana non avrebbe motivo di esser ricordata se tra gli esponenti della stessa non ci fosse stato Garbo ( al secolo Renato Abate ) . Questa A Berlino… Va Bene è il suo primo successo, un brano che nello stesso anno darà anche titolo al primo album del cantautore. In quel periodo Garbo era indubbiamente uno degli artisti italiani più innovativi, non solo perché non si rifaceva ad un stile musicale tipicamente italiano, che per quanto identificante era comunque fuori dalle evoluzioni europee, ma anche perché uno che iniziava davvero a concepire, come all’estero, musica che dovesse essere usufruita anche mediante video, essere guardata e non solo ascoltata. Da questo brano, di cui esiste anche una versione del 1984, Garbo ( che aveva scelto questo nome d’arte esclusivamente perché impressionato dal fatto che, durante un passaggio all’ufficio anagrafico, si era imbattuto in una lista lunga di gente che aveva questo cognome ) inizierà a spaziare nel mondo dell’elettronica, collaborando diverse volte con i Matia Bazar che avevano in quegli anni scelto anche loro questa strada musicale e con cui entrò in contatto grazie all’amicizia e produzione di Roberto Colombo che poi diverrà compagno e marito di Antonella Ruggiero ai tempi voce della band. Garbo parteciperà anche a due Festival di Sanremo nel 1984 ed 85 in cui otterrà magri piazzamenti ma anche un premio della critica e diverse volte al Festivalbar.
La Frase: Una birra, fumo, musica e dopo tu; soltanto questo muro non ha freddo qui. A Berlino che giorno è ?